Il .475 Wildey



Charles Bronson – L’uomo che rese famosa la
pistola Wildey nel film “Il giustiziere della notte 3”

LEI….in tutto il suo splendore

Sempre il grande Charles Bronson
che il impugna il mostro.
Sommario

Multimedia : Visiona alcuni filmati tratti dal web
Sezione 1 : Puntualizzazioni sulle polveri maggiormente idonee alla ricarica

Sezione 2Alcuni esempi di rciarica con polveri atipiche

Sezione 3 : Tavola sinottica per il calcolo approssimato delle differenze di velocità

Sezione 4 : Brevi note sulla pistola Wildey modello “Survivor”


Leggenda
Note tecniche
Scheda tecnica


CALIBRO . 475 WILDEY MAGNUM 

La cartuccia calibro .475 Wildey Magnum (N.B. questa cartuccia è nota in alcune fonti bibliografiche come .475 Auto Magnum, .475 Auto, .475 Rimless Magnum o, talvolta, con la denominazione metrica di 12x31mm Magnum) è uno dei più importanti derivati della cartuccia calibro .284 Winchester (V. voce a se). Tecnicamente parlando, si tratta di una cartuccia per arma corta destinata ad essere impiegata in una pistola semiautomatica a ricupero di gas (Wildey Magnum “Survivor”), specificamente costruita nella seconda metà degli anni ’80 del XX secolo per finalità venatorie. Quelli che seguono sono i suoi principali dati dimensionali :
– Diametro del colletto = 12,08mm
Diametro del fondello = 12,01mm
Diametro alla base del corpo = 12,70mm
Lunghezza massima del bossolo = 30,43mm, ma in sede di ricarica casalinga i bossoli vengono tagliati e rifilati a 30,30mm
Spessore del fondello =  1,25 mm (medio)
Lunghezza massima della cartuccia finita (O.A.L.) = 40,50mm
Diametro massimo della palla = 12,07mm (.476″) (N.B. il diametro tipico è di 12,06mm nelle palle semi blindate e blindate)La ricarica del .475 Wildey Magnum non presenta particolari difficoltà sotto il profilo esecutivo, mentre ne presenta  parecchie in relazione dell’approvvigionamento dei vari componenti.
Bossoli
Partendo dai bossoli (cases), quelli originali possono essere reperiti direttamente presso l’azienda produttrice in confezioni da 100 pezzi cadauna. Visitate il sito www.wildeyguns.com per avere maggiori informazioni. Chi non vuole, o non può, rivolgersi direttamente all’azienda produttrice, può ricavarli tagliando alla lunghezza adeguata i bossoli dell’ormai rarissimo .284 Winchester (V. voce a se) . In alternativa è possibile compiere la stessa operazione con i bossoli del 6mm – 284 (V. voce a se) o del più recente 6,5mm – 284 Norma (V. voce a se). Si tratta comunque di una soluzione che NON tutti i ricaricatori condividono !!
Polvere
Venendo alle polveri, quelle più adatte sono ovviamente quelle più progressive (N.B. cioè quelle più lente a bruciare) tra quelle attualmente disponibili sul mercato per i calibri ad elevate prestazioni. Il riferimento è, ovviamente, a polveri come la WW-296, la N-110, la 2400, la H-110, la SP-3. Come alternativa logica, è possibile optare per polveri da pistola / revolver a media progressività come la WW-540, la N-350, la 3N37 o la SP-2. Alcuni ricaricatori sostengono, poi, la necessità di impiegare polveri del tutto atipiche (N.B. si parla genericamente di polveri “atipiche” poiché sono destinate alla ricarica di cartucce per fucile a canna liscia !! ) allo scopo di ridurre i costi di gestione dell’arma. Anche se sotto certi aspetti una simile soluzione potrebbe risultare appagante, sotto altri essa potrebbe essere estremamente pericolosa !! Non deve essere dimenticato che le polveri destinate comunemente al caricamento di cartucce a pallini (o a palla singola, ma sempre per fucili a canna liscia !!) sono potenzialmente idonee a generare una condizione pressoria del tutto ANOMALA dentro alla camera di cartuccia all’atto dello sparo, per cui è meglio optare sempre per polveri maggiormente adatte allo scopo.
Ogive
Un altro grosso problema è rappresentato dalle ogive. In linea di massima, il .475 Wildey Magnum impiega palle di peso compreso tra i 260 ed i 300 grs. di peso (da 16,6 a 19,4 GRAMMI). Occasionalmente, alcune aziende producono palle “leggere” da 230grs. (N.B. del tutto simili a quelle tipiche del calibro .45 ACP) o “super pesanti” da 350grs. di peso. Quello che è importante è NON confondere le palle del .475 Wildey Magnum con quelle di cartuce come il .475 Linebaugh (V. voce a se) od il .480 Ruger (V. voce a se), dal momento che il primo impiega palle molto più leggere rispetto agli altri due calibri (N.B. il diametro è identico ma i pesi sono diversi). Le palle possono essere reperite direttamente dall’azienda produttrice, oppure da alcuni fabbricanti specializzati come la Hawk Bullets, che le realizza sia a punta piatta (JFP) che a punta cava (JHP), in una gamma di pesi compresa tra 260 e 350grs. di peso. Visitate il sito www.hawkbullets.com per maggiori informazioni sull’argomento. La scarsità di palle dal diametro di .475 “, ha spinto molti ricaricatori a percorrere soluzioni alternative. Alcuni realizzano palle in lega ternaria impiegando gli stampi come quelli realizzati dalla Lyman o da altre aziende del settore. Ci sono però due problemi operativi non indifferenti. Il primo è che spesso questi fondipalle consentono di ottenere palle di peso non adatto al .475 Wildey Magnum. Il secondo problema, ben più grave, è che impiegando le palle in lega si otturano i fori di prelievo del gas, rendendo così inutilizzabile l’arma entro breve tempo. Alcuni ricaricatori tentano di risolvere il problema realizzando leghe ad altissimo tenore di Antimonio, cosa però che fa aumentare i costi e che non  può eliminare del tutto questo fastidioso problema !! In sintesi, se si vuole sparare SENZA problemi, è necessario impiegare palle blindate o semi blindate. Per questo motivo, i ricaricatori più smaliziati si sono ingegnati per realizzare palle semi blindate o blindate con il metodo della formatura a freddo (swaging). Premesso che non si tratta di un qualcosa alla portata di tutti, ma che richiede una forte esperienza, esistono alcune matrici che permettono di realizzare palle semi blindate (o blindate) utilizzando i componenti adeguati. Queste matrici vengono realizzate da produttori di grido come Lyman RCBS, anche se tra le più famose ed utilizzate vi sono quelle prodotte dalla C-H Tool & Die Co. Trovare i componenti per realizzare questo procedimento, però, è un po’ più complicato !! Alcuni impiegano coppette del calibro .45 (N.B. sono quelle dei proiettili tipo FMJ-RN o, più raramente, quelle dei proiettili tipo FMJ-TC) che vengono poi riempite con del piombo prima di essere inserite nelle matrici di cui sopra e, successivamente, formate (N.B. le matrici vengono montate in una comune pressa per la ricarica casalinga delle munizioni) . Una soluzione estremamente più complessa, è quella che prevede di inserire una palla del 10mm Auto (N.B. di solito si usano palle da 180grs. di peso in su) dentro ad una  sezione di tubo di rame tagliata ad hoc !! Tra i pochissimi fortunati che possiedono una Wildey “Survivor” in Italia, per molti anni la soluzione “…più gettonata…” è stata quella di usare sezioni di tubi di rame da 12 / 10 (N.B. sono i tubi usati nel settore termo-idro-sanitario, dotati di un diametro esterno di 12mm ed uno interno di 10mm) in cui venivano inserite palle del 10mm Auto (N.B. spesso ricavate per fusione domestica) da 180 o 200grs. di peso. Con l’ausilio di una matrice per la formatura a freddo reperita grazie alla buona volontà del titolare di qualche grossa armeria, era possibile realizzare palle semi blindate da 260 grs. di peso. Si tratta comunque di una soluzione estremamente complicata, che richiede moltissima esperienza nel campo della ricarica e che, per tanto, non consigliamo a nessuno !! Per favore, se avete la necessità di ricaricare il .475 Wiledy Magnum rivolgetevi ad una grossa armeria e richiedete tutti i componenti necessari per la “convenzionale” ricarica casalinga.
Inneschi
Ultimo problema riguarda gli inneschi. La soluzione normalmente accettata è quella di non impiegare nulla di diverso dai classici Large Pistol Magnum come i CCI-#350 o equivalenti. Secondo alcuni esperti di ricarica delle munizioni per arma corta, però, i risultati migliori con il .475 Wildey Magnum si otterrebbero con gli inneschi Large Rifle Standard. Si tratta di una soluzione opinabile, per lo meno sotto certi aspetti !! Se è vero che esistono alcune cartucce per arma corta che impiegano inneschi da fucile (N.B. si pensi al .445 Super Magnum od al .454 Casull, per esempio), è altrettanto vero che usare inneschi da fucile in una cartuccia (N.B. non importa se  magnum o normale) determina (o può determinare) un sensibile aumento della pressione di esercizio. Per questo motivo, a meno che non siete assolutamente CERTI che la polvere che volete impiegare non genera fenomeni di sovrappressione se unita ad inneschi di tipo Large Rifle Standard, vi consigliamo di limitarvi ad impiegare UNICAMENTE  inneschi di tipo Large Pistol Magnum. Una  qualsiasi armeria di grosse dimensioni dovrebbe (teoricamente) essere in grado di soddisfare le richieste di chi volesse ricaricare questa cartuccia. Quelli che seguono sono alcuni dati che potrebbero essere utili a chiunque si volesse cimentare nella ricarica del calibro in commento .
palla da 260grs. semi blindata a punta molle con profilo tondo (RN) o piatto (FN), varie morfologie (O.A.L. tipico 40,50 mm)

Ricariche
Polvere (tipo) Dose (grs.)
WW-296 25,0 (min.) – 27,0 (MAX)
WW-540 13,5 (min.) – 15,5 (MAX)
N-110 24,0 (min.) – 26,0 (MAX)
N-350 13,0 (min.) – 15,0 (MAX)
3N37 12,0 (min.) – 14,0 (MAX)
SP-2 16,0 (min.) – 18,0 (MAX)
SP-3 26,0 (min.) – 28,0 (MAX)
Blue-Dot 16,0 (min.) – 18,0 (MAX)

Anche se il .475 Wildey Magnum può sviluppare facilmente oltre 200 Kgm di energia cinetica alla bocca già con la canna da 250mm (10″), si consiglia di limitarsi ad impiegare ricariche capaci di sviluppare circa 120 – 130Kgm. Oltre i 150 – 160Kgm  la cartuccia comincia a diventare veramente FASTIDIOSA da sparare, per cui si consiglia di limitare il livello della potenza erogabile dalla singola ricarica entro certi limiti.

Ricarica con palla da 280grs:

semi blindata a punta molle con profilo tondo (RN) o piatto (FN), varie morfologie (O.A.L. tipico 40,50  mm)

Polvere (tipo) Dose (grs.)
WW-296 24,0 (min.) – 26,0 (MAX)
WW-540 12,5 (min.) – 14,5 (MAX)
N-110 22,0 (min.) – 24,0 (MAX)
N-350 11,5 (min.) – 13,5 (MAX)
3N37 11,0 (min.) – 13,0 (MAX)
SP-2 15,0 (min.) – 17,0 (MAX)
SP-3 24,0 (min.) – 26,0 (MAX)
Blue-Dot 17,0 (min.) – 19,0 (MAX)

Cercate assolutamente di EVITARE l’impiego di palle realizzate in lega ternaria, poiché creano piuttosto RAPIDAMENTE dei depositi capaci di impedire all’arma di funzionare correttamente. Si ponga attenzione sul fatto che questi residui sono spesso molto tenaci da togliere e richiedono un’operazione di smontaggio e pulizia che può essere svolto correttamente SOLO da un armiere dotato di un sufficiente esperienza.


Ricarica con palla da 300grs.

semi blindata a punta molle con profilo tondo (RN) o piatto (FN), varie morfologie (O.A.L. tipico 40,50  mm)

Polvere (tipo) Dose (grs.)
WW-296 22,0 (min.) – 24,0 (MAX)
WW-540 10,5 (min.) – 12,5 (MAX)
N-110 20,0 (min.) – 22,0 (MAX)
N-350 9,5 (min.) – 11,5 (MAX)
3N37 9,0 (min.) – 11,0 (MAX)
SP-2 13,0 (min.) – 15,0 (MAX)
SP-3 22,0 (min.) – 24,0 (MAX)
Blue-Dot 16,0 (min.) – 18,0 (MAX)

Ricordate che i bossoli devono essere ACCURATAMENTE preparati PRIMA di iniziare il processo di ricarica. In particolare, ricordatevi di rendere perfettamente ORTOGONALE la sede dell’innesco (primer pocket) con la specifica fresa manuale, nonché di eliminare eventuali imperfezioni del foro di vampa (flash-hole) impiegando l’apposito utensile (N.B. scegliete SEMPRE quelli in carburo di Tungsteno). Ponete inoltre ATTENZIONE sul fatto che essendo il .475 Wildey Magnum una cartuccia ad alte prestazioni, è necessario crimpare i bossoli PRIMA di ultimare il processo di ricarica. Più precisamente, si tratta di rendere i bossoli leggermente CONICI  in modo da facilitare il funzionamento dell’arma e da migliorare, al contempo, la combustione della polvere .

Sezione 1 – Questioni tecniche sul calibro .475 Wildey Magnum : puntualizzazioni sulle polveri maggiormente idonee alla ricarica

Per la ricarica del calibro in commento, la Wildey Arms consiglia espressamente la Blue Dot, una polvere di fatto irreperibile in Italia, che presenta marcate similitudini con la Vihtavuori N-105 . Si coglie l’occasione per ricordare che nella ricarica delle munizioni metalliche il termine simile NON significa uguale , per cui le dosi di un propellente NON sono interscambiabili con quelle di un altro, e viceversa. L’azienda costruttrice consiglia, ad esempio, 18,0grs. di Blue-Dot con una palla semi blindata da 300grs. di peso. Questa combinazione dovrebbe sviluppare circa 490 m/s se sparata in una canna da 250mm (10″), cui corrispondono circa 237Kgm . Un altra combinazione consigliata è 21,0grs. di Blue-Dot con una palla da 250 – 260, che dovrebbe sviluppare circa  550 m/s se sparata da una canna di 250mm (10″), cui corrispondono circa 249Kgm. Per ulteriori informazioni si consiglia di rivolgersi al proprio armiere di fiducia, oppure di visitare il sito www.wildeyguns.com .

Sezione 2 – Questioni tecniche sul calibro .475 Wildey Magnum : alcuni esempi di ricarica con polveri atipiche

Quelli che seguono sono alcuni esempi di ricarica del .475 Wildey Magnum con propellenti eminentemente dedicati alla ricarica delle cartucce a pallini. Il GRURIFRASCA si limita a riportare alcuni dati per meri fini di completezza. Tuttavia, dal momento che si tratta di un tipo di ricarica molto specialistico, si prega di EVITARLO se NON siete in possesso della necessaria esperienza in questa delicata e complessa materia .

Palla da 260grs. semi blindata a punta molle con profilo tondo (RN) o piatto (FN), varie morfologie (O.A.L. tipico 40,50 mm)
Polvere (Tipo) Dose (grs.)
B&P M-92S 13,0 (min.) – 15,0 (MAX)
B&P M-410 23,0 (min.) – 25,0 (MAX)
TECNA 13,0 (min.) – 15,0 (MAX)
A-0 13,5 (min.) – 15,5 (MAX)

Per motivi di sicurezza, si consiglia di NON impiegare palle più pesanti di 260grs. con polveri di questo genere, dal momento che masse maggiori potrebbero creare problemi di combustione oltre a sviluppi del tutti anomali della pressione dentro alla camera di cartuccia. Se volete esplorare tutte le potenzialità del .475 Wildey Magnum impiegate SEMPRE  le polveri più adatte, anche se questo comporta un diverso esborso economico !!

Sezione 3 – Questioni tecniche sul calibro .475 Wildey Magnum : tavola sinottica per il calcolo approssimato delle differenze di velocità

Dal momento che le armi camerate per il calibro in commento possono avere  lunghezze di canna alquanto diversificate, il tiratore che ricarica personalmente le proprie munizioni potrebbe chiedersi che differenza ci sia, in termini di velocità, tra armi con lunghezza di canna differente pur impiegando la stessa dose di ricarica. Per questo motivo, pubblichiamo una semplice tabella che consente di fare un calcolo approssimato del guadagno (o della perdita) di velocità che subisce una munizione al variare della lunghezza di canna.

V
L
305 455 610 760 915 1065 1220
25 5 10 15 20 25 30 35
50 10 20 30 40 50 60 70
75 15 30 45 60 75 90 105
100 20 40 60 80 100 120 140
125 25 50 75 100 125 150 175
150 30 60 90 120 150 180 210
175 35 70 105 140 175 210 245

LEGENDA

V = classe di velocità espressa per gruppi omogenei di velocità alla bocca, cioè fino a 305m/s, fino a 455 m/s e così via. Ogni gruppo ha un’approssimazione di +/- 5 m/s
L = lunghezza approssimativa della canna espessa in mm. Ogni casella esprime una differenza  approssimata dalla misura in pollici, cioè 1 pollice 25mm, 2 pollici 50mm e così via.

L’impiego pratico di questa tabella è piuttosto intuitivo. In altre parole, è sufficiente “…incrociare i dati…” della prima riga con quelli della prima colonna. Ad esempio, se con una canna da 150mm (6″) la ricarica personalizzata (o la munizione commerciale) ha una certa velocità alla bocca, passando alla canna da 200mm (8″) la velocità subirà un incremento stimabile attorno ai 10 – 20 m/s. Viceversa, se si passa dalla canna di 200mm a quella di 150mm si avrà un decremento stimabile in 10 – 20 m/s. Quindi, se la canna si accorcia si deve sottrarre, mentre se si allunga si deve aggiungere l’incremento velocitario derivante dall’incrocio tra riga e colonna. Naturalmente i valori velocitari derivanti da questa tabella saranno più o meno approssimati a causa del fatto che la velocità alla bocca varia in funzione delle condizioni atmosferiche (N.B. e segnatamente al variare di temperatura pressione ed umidità), ma tuttavia saranno più che sufficienti a qualsiasi tiratore per avere un’idea grossolana di come varia la velocità alla bocca delle sue munizioni. Volendo fare un esempio pratico, si consideri che una palla da 280grs. spinta da 26,0grs. di Vectan SP-3 viaggia a circa 400m/s se sparata da una canna da 250mm (10″). Di quanto muterà la velocità passando ad una canna da 300mm (12″) ? Leggendo la tabella si nota che nella gamma di velocità compresa tra 305 e 455 m/s, un aumento in lunghezza di 50mm (circa 2″) determina un corrispondente aumento di velocità compreso tra i 10 ed i 20 m/s .


Sezione 4 – Questioni tecniche sul calibro .475 Wildey Magnum :
brevi note sulla pistola Wildey modello “Survivor”

L’arma di maggior successo camerata per il .475 Wildey Magnum è senza dubbio stata, nonostante le sue alterne vicende commerciali, la “Survivor” progettata da Wildey J. Moore. Si tratta di un’arma semiautomatica a presa di gas realizzata interamente in acciaio inox, caratterizzata da una chiusura di tipo stabile e dalla presenza di un massiccio otturatore rotante. Una peculiarità di quest’arma è che presenta sei fori per il prelievo dei gas collocati entro i sei vuoti di rigatura presenti subito dopo il vivo di culatta. La regolazione del flusso di gas avviene tramite una ghiera posizionata proprio davanti al carrello. Tramite la rotazione a scatti della ghiera è possibile aumentare il flusso di gas che investe il pistone, anch’esso collocato proprio davanti al carrello. La canna ed il suo prolungamento sono solidali tra di loro e, al loro interno, scorre l’otturatore, nel quale sono ricavate anche le sedi di scorrimento delle alette di chiusura. L’otturatore è cilindrico e presenta un tassello prismatico nella parte anteriore, le cui estremità fungono da tenoni di chiusura. Nella parte posteriore del cielo dell’otturatore sporge un piccolo cilindro che impegna una sede presente nel prolungamento della canna durante la fase di chiusura (N.B. questo avviene insieme alla testina dell’otturatore). Durante la fase di apertura, la disconnessione è assicurata dalla rotazione della testina. Più precisamente, il movimento retrogrado del carrello fa scorrere il cilindro di cui sopra in una camma che ne consente la disconnessione ed il ritardo di apertura. Durante il suo movimento di arretramento, l’otturatore estrae il bossolo e lo espelle. La testina dell’otturatore avvolge completamente il fondello del bossolo durante tutto il ciclo di fuoco. Arrivato al punto morto posteriore, le molle in precedenza compresse cominciano a distendersi, mandando così in chiusura il carrello. L’otturatore preleverà una nuova cartuccia dalle labbra del caricatore e la spingerà in camera. Una cosa molto importante da segnalare è che il percussore della Survivor (di tipo inerziale) attraversa sia il cilindro di collegamento tra otturatore e carrello, sia il tassello di chiusura Altre cose importanti da segnalare riguardano le molle di recupero ed i sistemi di sicura. Per quanto concerne le molle di recupero, esse sono due e sono molto dure da comprimere, cosa che richiede un certo sforzo al tiratore per poter arretrare COMPLETAMENTE  il carrello. In relazione ai sistemi di sicura, sono presenti :

– una leva di abbattimento del cane posta sul lato sinistro del castello
– una sicura interna al caricatore che impedisce all’arma di fare fuoco se il caricatore viene estratto

Una peculiarità interessante è che MANCA un pulsante di sgancio del caricatore di tipo “classico“, nel senso che NON è ubicato in prossimità del ramo inferiore della guardia, bensì alla base dell’impugnatura. L’arma è provvista di un caricatore prismatico amovibile della capacità di sette cartucce. Si tratta di un caricatore molto robusto ed estremamente ben fatto. Se trattata con intelligenza ed in maniera corretta, l’arma funziona perfettamente. Ad ogni modo è sempre preferibile usare solo cartucce caricate con dosi massime o vicine a quelle massime. Deve poi trattarsi di cartucce basate su palle blindate o semi bilndate, mentre devono sempre essere ESCLUSE quelle con palle in piombo (N.B. vale lo stesso discorso già fatto per la Desert Eagle o per la Automag !!). Il motivo  che il piombo ottura facilmente i fori di presa di gas e che preclude il corretto funzionamento dell’arma già solo dopo pochi colpi. Anche i propellenti devono essere scelti con estrema cura, dovendosi fare riferimento solo ed esclusivamente a quelli più adatti per le cartucce ad alte prestazioni . Per la soluzione dei problemi di funzionamento di quest’arma pubblichiamo una tabella che semplificherà di molto le cose ai fortunati possessori di una Wildey “Survivor” (N.B. si tratta della stessa tabella che circola da anni sulle riviste di tutto il mondo).

Malfunzionamento Causa Rimedio
mancata estrazione / espulsione movimento retrogrado del carrello incompleto aumentare il flusso di gas
carrello non bloccato in apertura dopo l’ultimo colpo (*) movimento retrogrado del carrello incompleto aumentare il flusso di gas
mancata cameratura della nuova cartuccia movimento retrogrado del carrello incompleto aumentare il flusso di gas
la cartuccia si impunta verso l’alto durante la cameratura (*) funzionamento troppo lento aumentare il flusso di gas
la cartuccia si impunta contro la rampa di alimentazione durante la cameratura funzionamento troppo veloce diminuire il flusso di gas
bossolo bloccato in camera / la nuova cartuccia si impunta contro il bossolo rimasto in camera funzionamento troppo veloce diminuire il flusso di gas
mancata chiusura dell’otturatore (*) funzionamento troppo lento aumentare il flusso di gas
la cartuccia è bloccata in camera con carrello bloccatto in posizione retrograda funzionamento troppo veloce diminuire il flusso di gas
NOTE TECNICHE

– (*) = questi malfunzionamenti si possono eccezionalmente verificare anche con un eccessivo prelievo di gas, per cui in questi casi sarà opportuno diminuire il livello del prelievo

SCHEDA TECNICA

MODELLO = Survivor
TIPO = pistola semiautomatica
CALIBRO = .475 Wildey Magnum
IMPIEGO SPECIFICO = tiro alla sagoma metallica, tiro informale, caccia (N.B. solo nei Paesi ove è consentito !!)
MECCANICA = apertura a presa di gas con sistema di ritardo a camma. Chiusura con otturatore e testina rotante
ALIMENTAZIONE = tramite caricatore monofilare della capacità di 7 cartucce
SCATTO = azione mista
PERCUSSIONE = indiretta tramite cane esterno e percussore inerziale
SICURA = manuale, di tipo abbatticane sul lato sinistro del fusto. Sicura automatica al caricatore
CANNA = da 127 fino a 300mm (5 – 12″)
MIRE = mirino fisso su vampa. Tacca di mira a foglietta, completamente regolabile in derivazione ed in altezza
MATERIALI = acciaio inox. Legno pregiato per le guancette
FINITURA = spazzolatura
NOTE = è possibile la conversione per il .45 Winchester Magnum . Inoltre, è possibile passare da una lunghezza di canna di soli 127mm (5″) fino ad una di 300mm (12″). Si consiglia una lunghezza minima di almeno 250mm (10″), onde sfruttare al meglio le potenzialità della cartuccia.

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